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       Celebrazioni Internazionali Michelozziane

        1472 - 2022


    MICHELOZZO 2022

    Un grande artista del Rinascimento tra Donatello e Brunelleschi



    CELEBRAZIONI INTERNAZIONALI MICHELOZZIANE

    1472 - 2022


    In occasione dei 550 anni dalla scomparsa di Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi, importante artista noto come l’architetto di Cosimo dè Medici nonché “compagno” di Donatello, a completamento del programma delle Celebrazioni Internazionali Michelozziane, verranno organizzate le iniziative che riporteranno l’attenzione sui luoghi ove ha operato e sulle sue opere, specialmente quelle meno note.


    Un progetto fondato su azioni che compongono una strategia complessa di valorizzazione integrata dell’opera e della figura di Michelozzo e del lavoro di Giorgio Vasari, riscoprendo il filo invisibile che collega l’artista e lo storico, la creatività e la ricerca, l’arte e la storia dell’arte. 


    A Montepulciano il punto focale di Michelozzo 2022 sarà il restauro del Monumento Funebre a Bartolomeo Aragazzi, frutto anch’esso del lavoro congiunto della “compagnia” costituita da Michelozzo e da Donatello insieme agli altri simili Coscia di Firenze e Brancacci di Napoli.


    L’eredità dell’architetto rinascimentale Michelozzo


    Attraverso uno stile innovativo, pulito e ricercato, Michelozzo si è ritagliato un'eredità, che da allora ha risuonato per le strade d'Italia.


    Michelozzo di Bartolomeo (1396-1472) è stato un architetto e scultore italiano. Il suo vasto contributo al movimento del primo Rinascimento lo consolidò come uno degli architetti più prolifici di tutti i tempi. Il suo ingegno ha contribuito a spianare la strada allo sviluppo della configurazione centralizzata del palazzo - una caratteristica che ancora oggi ben rappresenta i tratti distintivi dell'Italia.


    Michelozzo nasce a Firenze figlio di un sarto, ma si conosce davvero poco dell'infanzia dell'architetto; certo è che fu allevato in una famiglia relativamente ricca. Fin da giovane, divenne molto abile nella fusione del bronzo, un'esperienza che lo avrebbe portato a due straordinarie collaborazioni durante la sua carriera.


    La prima avvenne all'inizio degli anni '20 del Quattrocento con Lorenzo Ghiberti, orafo e scultore affermato. Uno dei progetti più importanti di Michelozzo con Ghiberti furono le Porte Nord del Battistero (1403-1424), che raffigurano storie narrate nel Nuovo Testamento.


    La seconda delle sue collaborazioni fu con Donato di Niccolò di Betto Bardi, meglio noto come Donatello. Sotto la sua guida, Michelozzo collaborò attivamente alla costruzione della sagrestia di Santa Trinità a Firenze, mostrando un'architettura innovativa che fonde stili tardo-gotici e antichi. Mentre lavorava con Donatello, Michelozzo eseguì numerosi monumenti funebri, tra le quali una delle più degne di nota è la tomba dell'Antipapa Giovanni XXIII, Baldassarre Cossa, così come il monumento Funebre di Bartolombeo Aragazzi che si trova nel duomo di Montepulciano.


    Lo stile di Michelozzo deve molto a Filippo Brunelleschi; i due condividevano una propensione per i motivi classici e l'uso di materiali contrastanti. Le strutture di Michelozzo, tuttavia, differivano nel senso che spesso conservavano alcuni elementi gotici. Era audace nel suo processo decisionale, una caratteristica che è stata esemplificata dal suo uso di colonne scanalate e autoportanti, una tecnica che Brunelleschi usava solo sui pilastri.


    Nel corso della sua carriera, Michelozzo fu strettamente legato al suo principale mecenate, Cosimo de' Medici, fondatore della stimata dinastia dei Medici. Fu l'architetto dei Medici per quasi 40 anni. Infatti, nel 1445, a Michelozzo fu commissionato il principale progettista di Palazzo Medici; si occupò anche delle ville di Trebbio e di Cafaggiolo nel Mugello, di Fiesole e Careggi, seguito da Giuliano da Sangallo, e del convento e la chiesa del Bosco ai Frati.


    Questo spettacolare edificio monumentale è comunemente indicato come il primo palazzo rinascimentale, segnando la nascita di uno stile archetipico. Numerose innovazioni furono aggiunte alla facciata da Michelozzo, tra cui l'uso del bugnato degradante, una tecnica che impiega pietre tagliate in modo non uniforme che si alleggeriscono man mano che salgono ai piani superiori dell'edificio.


    Nonostante l'enormità della sua influenza sul primo Rinascimento, Michelozzo rimane ancora relativamente sconosciuto rispetto ai grandi del periodo. I suoi progetti abbaglianti e le sue idee pionieristiche hanno tuttavia avuto un impatto duraturo sull'architettura classica italiana. Le sue eleganti formulazioni restano al centro del diffuso linguaggio architettonico della Firenze del Quattrocento, che si è poi permeato nel design moderno.



    Turismo come motore per lo sviluppo culturale

    Celebrazioni Internazionali Michelozziane 1472 - 2022


    Turismo come motore per lo sviluppo culturale: nell’anno in cui ricorre il 550mo anno dalla scomparsa di Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi, il Progetto MICHELOZZO 2022 basa le proposte degli Itinerari Vasariani comprendendo anche alcune opere della “Compagnia di Michelozzo e Donatello”.

    Un Itinerario Vasariano unirà i luoghi in cui Michelozzo ha lasciato segni della Sua opera con il Mugello - Cafaggiolo, il Trebbio, Bosco ai Frati - con Prato, Firenze - città caratterizzata dalle sue progettazioni per la Famiglia dè Medici - Fiesole, Montepulciano.

    La creazione di altri percorsi turistici collegheranno i luoghi ove si trovano le opere di Michelozzo - Dubrovnik/Ragusa (Croazia), Chio (Grecia), Londra (Regno Unito), Yerevan (Armenia), Gerusalemme (Israele), Budapest (Ungheria), Città del Vaticano, oltre naturalmente a Napoli, Assisi, Roma e Venezia.

    A partire dalle esperienze di installazioni multimediali dedicate ad artisti del rinascimento, realizzate presso Cattedrali e Musei, si creerà una nuova installazione, che sarà posizionata a Montepulciano ed un'altra nel cuore del Mugello, a Bosco ai Frati, punto strategico per la gestione dei flussi turistici. 

    Implementazione di una strategia di valorizzazione di Giorgio Vasari come primo storico dell’arte, a partire dal suo rapporto con Michelozzo.

    In particolare, nella ricorrenza dei 550 anni dalla morte di Michelozzo, il percorso culturale vuole essere un’occasione per riscoprire e portare al grande pubblico la figura dello scultore ed architetto fiorentino.

    A tal scopo, TERRITORI® Narrative Italian Landscape con la preziosa collaborazione del Ce.st.art organizzeranno un ciclo di seminari di presentazione del lavoro di Michelozzo Michelozzi, allo scopo di favorire la continuità dell’investigazione dell’arte e la conservazione dell’eredità di ricerca.

    Strumenti per l’accessibilità culturale: creazione di strumenti e attività di didattica, differenziati per i turisti e i gruppi scolastici; lo scopo principale dell’arte e della storia dell’arte deve rimanere quello di veicolare un messaggio attraverso i secoli, di trasmetterlo e di mantenerlo comprensibile. In un’epoca di trasformazione dei sistemi interpretativi, è oggi fondamentale riuscire a modificare i linguaggi per garantire che l’arte venga trasmessa in maniera corretta e coerente con la sua finalità originaria.

    Non può esistere una storia dell’arte utile senza coinvolgimento del pubblico per cui l’arte è stata prodotta. 



    Artisti

    MICHELOZZO MICHELOZZI

    Scultore et Architetto Fiorentino

     

    Se ognuno che ci vive pensasse de le cose che fa, vederne pur finita una parte, sarebbono gli intelletti umani molto piú svegliati e providi che non sono nelle loro azzioni; e se e' credessino di avere a vivere quando non possono poi operare, non si condurrebbono una gran parte a mendicare nella lor vecchiezza, quello che senza rispiarmo alcuno consumarono in gioventú e negli altri tempi seguenti, quando i copiosi e larghi guadagni, accecando il vero discorso, gli facevano spendere oltra il bisogno e molto piú che non conveniva.


    Da "Le Vite" di Giorgio Vasari

    GIORGIO VASARI

    Pittore e Architetto Aretino


    Di soscrisse “Avendo io fin qui ragionato dell’opere altrui, con quella maggior diligenza e sincerità che ha saputo potuto l’ingegno mio, voglio anco nel fine di queste mie fatiche accorre insieme e far note al mondo l’opere che la divina bontà mi ha fatto grazia di condurre; perciochè, se bene elle non sono di quella perfezione che io vorrei, si vedrà nondimeno da chi vorrà con sano occhio riguardarle, che elle sono state da me con istudio, diligenza et amorevole fatica lavorate, e perciò, se non degne di lode, almeno di scusa, sanza che essendopur fuori e veggendosi, non le posso nascondere.


    Da "Le Vite" di Giorgio Vasari


    DONATELLO

    Scultore Fiorentino


    Donato, il quale fu chiamato dai suoi Donatello e così si sottoscrisse in alcune delle sue opere, nacque in Firenze l'anno 1385. E dando opera all'arte del disegno, fu non pure scultore rarissimo e statuario maraviglioso, ma pratico negli stucchi, valente nella prospettiva, e nell'architettura molto stimato. Et ebbono l'opere sue tanta grazia, disegno e bontà, ch'oltre furono tenute più simili all'eccellenti opere degl'antichi Greci e Romani, che quelle di qualunche altro fusse già mai; onde a gran ragione se gli da grado del primo che mettesse in buono uso l'invenzione delle storie ne' bassi rilievi.


    Da "Le Vite" di Giorgio Vasari

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